Il Portogallo dice stop alla detassazione ai pensionati stranieri

Il Portogallo dice stop alla detassazione a pensionati stranieri. E allora, pensionati esteri, volete venire tutti in Italia al Sud?

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Il Portogallo con il suo clima mite, cultura europea e non meno prezzi più bassi rispetto a noi, ha accolto oltre 2800 italiani negli ultimi anni che hanno deciso di trasferirci la loro residenza fiscale. Ma la finanziaria 2020 del governo portoghese porta da 0 al 10% l’aliquota fiscale applicata. Mica era male che la pensione lorda diventasse netta, senza tanti balzelli e imposte varie? Ma forse proprio la protesta dei pensionati portoghesi ha convinto il governo ad agire in tal senso.

Se dunque il Paradiso Portogallo finisce, ricordiamoci che ci sono altre opportunità simili ancora valide: Bulgaria e Sud Africa restituiscono esenzione totale, ed il costo della vita è rispettivamente pari al -46% e -35% circa. Tunisia esenta fino all’80% i redditi, applicando poi un’aliquota massima del 7% ed il costo della vita è di circa il -60% rispetto all’Italia. Marocco con un costo della vita pari a quello della Tunisia esenta il 40% dei redditi ed applica un’aliquota massima del 23%. E così simili ne abbiamo anche altre in Romania, a Cipro, Canarie, Panama, Thailandia e qualcos’altro ancora.

E i nostri a Roma che fanno? Un’idea gli è venuta, e con l’intento di attrarre proprio quei pensionati che guardano attentamente al risparmio fiscale, e pensando anche di ripopolare piccoli comuni nel Mezzogiorno in cui il tasso di abbandono della residenza è molto alto, specialmente tra i giovani, è stata introdotta un’imposta sostitutiva del 7% per la durata di cinque anni ai pensionati esteri (e pare anche italiani), che decidono di prendere la residenza appunto in quei piccoli comuni con meno di 20mila abitanti nel Sud d’Italia.

Vedremo nel 2021 se questa cosa avrà funzionato!